18° Passo

SPECIALE ALLATTAMENTO AL SENO
LA MIA SCELTA? <<LO AMO LO ALLATTO LO CRESCO>>


L’allattamento al seno è la scelta migliore per mamma e bambino.


Maddalena Massari ginecologa in specializzazione ospedale L. Sacco - Milano
Paola Pileri, ginecologa Ospedale L. Sacco - Milano
Pro.sa Irene Cetin. Primario Ginecologia ed Ostetricia, Ospedale L. Sacco - Milano



Il latte materno rappresenta il miglior alimento possibile per un neonato: è l’alimento che meglio soddisfa le sue esigenze nutrizionali, il più completo e il più prezioso, tanto che nessun latte artificiale, per quanto ricco, è mai riuscito ad uguagliare la sua formula unica e inimitabile.


È sempre pronto, sempre fresco, sempre caldo. La sua ‘formula’ non resta mai uguale, ma si adatta di volta in volta alle esigenze del neonato: non solo in base all’età e alla richiesta nutritiva, ma anche nel corso della giornata e persino all’interno di una stessa poppata, poiché è più zuccherino all’inizio, per soddisfare la sete del bebè, più grasso e denso alla fine per dare la sazietà.


Inoltre, il latte materno contiene sostanze come gli anticorpi che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali sia per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, sia per favorire lo sviluppo intestinale.


È per questo che tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi sei mesi di vita, a meno che non vi siano controindicazioni mediche (vedi paragrafo 5 “Controindicazioni all’allattamento”). Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dell’UNICEF, l’allattamento al seno dovrebbe poi continuare per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino.


L'UNICEF e l'OMS stimano che se tutti i bambini fossero allattati esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita, ogni anno si salverebbe la vita di circa 1,5 milioni di essi, vittime delle malattie e della malnutrizione.

1. Come favorire l’allattamento al seno?
È importante che il bambino venga lasciato con la mamma fin dai primi minuti dopo il parto, possibilmente a contatto “pelle-a-pelle”: dandogli tempo, al momento giusto lui si attaccherà. Il corpo della madre aiuta il bambino a mantenere una temperatura adeguata e il bambino è meno stressato, più calmo e ha respiro e battito cardiaco più regolari. 


Altre raccomandazioni importanti sono:
allatta il tuo bambino “a richiesta”, giorno e notte ogni volta che il bambino mostra segni di fame, senza regole rigide e orari prestabiliti.
adotta una posizione corretta (la più comoda per te e il tuo bambino!) e controlla che il bambino sia attaccato bene al seno.
allatta in modo esclusivo: non dare al bambino altri liquidi diversi dal latte materno prima della prima poppata; evita il latte o altri cibi artificiali, acqua, zucchero o acqua zuccherata tra una poppata e l’altra.
non usare tettarelle artificiali, biberon e ciucci, soprattutto nei primi mesi di vita.
non lavare il seno dopo ogni poppata ed evita l’uso di creme o unguenti durante l’allattamento; la normale igiene della mamma è sufficiente e il seno è provvisto di ghiandole che provvedono ad una naturale disinfezione dell’areola.


ALLATTO AL SENO PERCHE’


2. perché fa bene al bambino
È ormai dimostrato che l’allattamento al seno:
protegge dalle infezioni respiratorie
riduce il rischio di sviluppare allergie
migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio
migliora lo sviluppo intestinale e riduce il rischio di infezioni intestinali
Alcuni studi dimostrano che i bambini allattati al seno hanno meno probabilità di ammalarsi per alcune malattie, anche in età adulta:
numerose infezioni (come la meningite e le infezioni del tratto urinario)
malattie autoimmunitarie, come per esempio il diabete mellito
sindrome da morte improvvisa del neonato
obesità nella vita adulta.


3. perché fa bene anche alla mamma
Anche per la madre l’allattamento al seno ha dei vantaggi:
favorisce il ritorno dell’utero alle sue dimensioni prima della gravidanza e riduce la perdita di sangue. Allattare stimola il rilascio di ossitocina, che è lo stesso ormone che favorisce le contrazioni uterine al momento del travaglio. Molte mamme riferiscono infatti che nei giorni successivi al parto avvertono contrazioni mentre allattano: è un fenomeno del tutto normale.
favorisce la perdita di peso e il recupero del peso forma
riduce il rischio di tumore al seno. Il rischio diminuisce quanti più figli si sono allattati e quanto più a lungo è durato l’allattamento.
chi allatta ha meno possibilità di ammalarsi di depressione post-partum.
Alcuni studi hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di tumore dell’ovaio e di osteoporosi.
In più, il latte materno non richiede preparazione né sterilizzazione, non costa nulla ed è sempre pronto, ovunque siate, alla giusta temperatura.
Da ultimo, ma non meno importante, l'allattamento al seno facilita lo sviluppo di un buon rapporto madre-bambino. La mamma che allatta sente che sta nutrendo suo figlio, che gli sta dando il meglio che può offrirgli, che gli sta facendo un dono preziosissimo. Allattare al seno rappresenta per la maggior parte delle mamme un’esperienza piacevole e gratificante.


4. Tutte le mamme sono in grado di allattare?
La natura pensa a tutto e prepara il seno e il corpo della mamma fin dall’inizio della gravidanza. Ci sono seni di diversa forma e dimensione: vanno tutti bene.
Il meccanismo alla base della produzione del latte è semplice: quanto più il bambino succhia tanto più il tuo seno produce latte. E’ un processo del tutto spontaneo ed è importante non farsi scoraggiare dalle piccole difficoltà iniziali, dalla paura di non essere all’altezza o dall’idea che il bambino non si nutra adeguatamente.
Allattare al seno non dovrebbe essere doloroso. Se sentite dolore è probabile che il bambino non sia attaccato adeguatamente; riprovate con attenzione o fatevi aiutare da una persona esperta.


5. Esistono controindicazioni all'allattamento?
Quasi tutte le madri possono allattare al seno. 
I fattori che oggi controindicano l’allattamento al seno sono molto pochi: è da evitare nel caso in cui la mamma sia affetta da malattie infettive (virus dell’epatite C, HIV), da stati di malnutrizione, tossicodipendenza, necessità di assumere farmaci incompatibili con l’allattamento.
In generale, la maggior parte dei farmaci che vengono prescritti dopo una gravidanza non interferiscono con l’allattamento. In ogni caso, è bene chiarire con il proprio medico l’eventualità di sospendere o meno l’allattamento in caso di una determinata terapia.